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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E
leodj
Inserito il - 24/01/2007 : 00:00:00 Mente dell'etichetta dance bresciana Media Records, Gianfranco Bortolotti ha lanciato artisti del calibro di Mauro Picotto, Gigi D'Agostino, Fabio Volo, Fiorello o Valentino Rossi. Ma ha anche creato (e prodotto) progetti storici come Cappella, 49ers, Club House o Sharada House Gang. Da un po' di anni, però, Gianfranco ha smesso di occuparsi di discografia, ora fa a tempo pieno il disegnatore d'interni. Ho avuto il piacere di incontrarlo ed ecco cosa mi ha raccontato...
-Ciao Gianfranco, innanzitutto la ringrazio per il tempo che ha dedicato a questa speciale intervista. Le andrebbe di parlarci in breve delle sue strutture che ha creato in questi anni?
"Sono tutte attività che nascono da una mia esigenza primaria di integrare il più possibile il mondo professionale con il mio mondo privato, con il mio stile di vita e con i miei ideali".
- Adesso si occupa di design d'interni, come mai ha deciso di abbandonare la produzione musicale dopo quasi 20 anni di grandi successi in campo nazionale ed internazionale?
"Perché è un piccolo mondo, perché non offre più stimoli concreti a un creativo. E perché ero già arrivato al top. Essendosi instaurato in Italia in modo sotterraneo, e all'estero in modo più ufficiale, un sistema Moggi, basato sugli interessi invece che sulla creatività, ho preferito migrare in un mare più grande".
- Da quanti anni è un appassionato di architettura e design?
"Da 10 anni, da 2 è una professione. Ma non mi occupo solo di design di interni, mi occupo anche di architecture concept e industrial design".
- Ci parli un po' di come si svolge la sua nuova attività di designer.
Gothe diceva che l'architettura è musica ghiacciata, per cui metto i miei producer in freezer... e voilà! A parte gli scherzi, qui è meglio se date un'occhiata alla 'filosofia' riportata sul mio sito: www.gianfrancobortolotti.com".
-Quali sono nel mondo le città più importanti per quanto riguarda l'architettura moderna e d'avanguardia?
"Barcellona, Amsterdam, Berlino e Milano...".
- Chi stima tra i suoi colleghi architetti?
"Starck per il design, Calatrava per l'architettura".
-Ci parli un po' del suo team di lavoro.
"E' un gruppo misto di professionisti e giovani. C'è chi si occupa del micro, chi del macro, chi dei materiali e degli allestimenti, geometri o architetti, ingegneri o designer. In più abbiamo l'amministrazione dei clienti e dei fornitori, oltre a manager di formazione internazionale. Abbiamo uffici a Mosca, Kiev e a Brescia".
- Ha progetti importanti che riguardano la sua impresa di Design?
"Voglio diventare un protagonista mondiale, crescendo uomini e integrando imprese...Mi sono dato 10 anni".
-Ha nostalgia per il mondo della musica?
"Per niente. Anzi, mi dà pena sentire che non una radio, non un produttore, non una etichetta osano lanciare qualcosa di nuovo. Sarà un caso, ma da quando ho lasciato sembra che tutti abbiamo perso la bussola".
-Mi viene più che spontaneo chiederle cosa pensa dell'attuale scena musicale dance in Italia...
"Come vedo ho anticipato la sua domanda, a differenza di lei non vedo nemmeno quegli '...alcuni casi...'".
-Ritornerebbe alla produzione?
No, non tornerei, a meno che non avessi bisogno di soldi. Perché ho capito una cosa: nella produzione di dischi sono ancora di gran lunga il più forte, fra i più forti del mondo".
- Chi tra i suoi ex-colleghi stima di più?
"Pete Waterman come discografico e imprenditore. Gigi D'Agostino come uomo e produttore. Madonna come artista" .
- Filppo Pardini ha recentemente dichiarato in una sua intervista su 'Trax' che Tiesto e Paul Van Dyk sono stati il culmine del vostro investimento. Cosa vuole dirci riguardo questi due 'mostri' della musica trance mondiale?
"Eravamo amici prima che diventassero il n.1 e 2. Al n. 7 ho piazzato Picotto. Poi, altri 15 o 20 djs in varie posizioni. Che posso dire di più? Nessuno è forte come noi! :-)".